Pasaparola gennaio 2020

Arrivederci Tenda!
Ciao a tutti, dopo 5 anni e qualche mese si interrompe il mio rapporto lavorativo con la Tenda di Abramo.
Sono stati anni particolarmente densi, intensi e di forte crescita personale e professionale.
Ricordo ancora quel giorno del 2014… mi ero appena laureato in Servizio Sociale e da Bologna ero ritornato in pianta stabile a Falconara. Quel pomeriggio di settembre mi arrivò una chiamata da un numero che non conoscevo; era Erika, allora Presidente della Tenda, che mi propose di incontrarci per un possibile lavoro in Tenda di Abramo.
Io? Proprio io? Non avevo mai fatto servizio in Tenda, pur conoscendola per altre vie.
Ero preoccupato, non ero al corrente del “sistema dei servizi” presenti in questo territorio, pur conoscendo la tematica delle persone senza dimora grazie al tirocinio universitario presso l’Associazione “Piazza Grande” di Bologna e alla Tesi di Laurea sull’argomento.
Il colloquio con Erika e anche quello successivo con Simone Breccia della Caritas Diocesana di Ancona-Osimo andarono bene. Capii che il progetto di segretariato sociale non riguardava soltanto la Tenda, ma anche altre realtà del territorio.
Decisi di buttarmi in questa nuova avventura. I primi giorni furono davvero emozionanti!
Ora è il momento di tirare le somme di questo lungo percorso.
Ricordo il primo approccio operativo avuto con la Tenda, un “viaggio” per andare a prendere un ospite che era ricoverato ad Ascoli Piceno, e il suo successivo trasferimento in una struttura a Maiolati Spontini e il giorno dopo la conferenza stampa del Progetto “Contatto 2”, con colleghi che non avevo mai incontrato prima… Era tutto nuovo per me!
Ricordo le lunghe chiacchierate settimanali con il nostro amico Pasquale, non sempre allegre e lineari!
Ricordo gli ospiti incontrati in Tenda per un secondo (terzo, quarto…) colloquio su segnalazione del Gruppo di Ascolto.
Ricordo il collegamento con l’Ambasciata Francese e il viaggio a Parigi per riportare un ospite nel suo Paese di origine.
Ricordo bene le difficoltà avute con alcuni ospiti o con alcuni servizi nel corso di questi 5 anni.
Ricordo i ricchi confronti con i volontari del Gruppo di Ascolto, a volte accesi ma sempre costruttivi.
Ricordo tutte le testimonianze, le riunioni, gli articoli scritti, i progetti presentati, i “giochi interattivi”, i convegni organizzati per trasmettere a quante più persone possibile la tematica delle persone senza dimora e della Tenda di Abramo.
Ricordo il ruolo di “OLP” con i ragazzi in Servizio Civile: Francesco R., Francesco P., Ludovico e Chiara.
Ricordo gli ingressi e i rapporti costruiti con gli ospiti della casa di Castelferretti!
Ringrazio la Tenda per quello che è e quello che fa. Mi trovo spesso a parlare con chi mi circonda di come questa magica realtà (o meglio “magica staffetta”) opera da ormai trent’anni.
Ho imparato tantissimo in questi anni e spero di aver dato un importante contributo all’Organizzazione.
Ringrazio tutti i consiglieri e i responsabili dei diversi gruppi operativi, sempre disponibili e accoglienti!
Grazie a Fabio, Erika, Andrea, Francesco, Giovanni, Sara, Manuela, Stefano, Elisabetta, Samuele, Pietro, Sara, Natascia, Stefano, Diego, Paolo, Francesco, Ludovico, Chiara, Laura, Luigi, Francesco e tanti altri… semplicemente MAGICI!
E ora? Andrò a lavorare a tempo pieno per l’Associazione SS. Annunziata, ente gestore della Caritas Diocesana di Ancona-Osimo, per un nuovo progetto, ma porterò la Tenda sempre nel cuore!
Chi prenderà il mio posto? Chiara, che sta ultimando il suo anno di Servizio Civile in Tenda di Abramo, sarà la nuova operatrice di segretariato sociale. Si è particolarmente distinta in questi anni per il suo approccio con ospiti e volontari e per il suo occhio attento e provvidenziale! È divenuta in poco tempo una risorsa molto importante per la Tenda e le faccio un grandissimo “In bocca al lupo” per questa nuova avventura e sono sicuro del fatto che farà un ottimo lavoro!Grazie, Tenda, per avermi accolto, a presto!
Stefano

Grazie da parte di tutti i volontari della Tenda per la tua professionalità e impegno ! Amico nostro!.. buon proseguimento e a prestissimo!!!

 

E non scordiamoci di Chiara!
E nella magica staffetta della Tenda, per un amico che fa un passo avanti c’è sempre qualcuno pronto a prenderne il posto: diamo il benvenuto a Chiara, nuovo punto di riferimento come Operatrice di Segretariato Sociale che, in questa occasione, ci scrive invece per la fine del suo anno di Servizio Civile:

Sento di dover ringraziare tutti i Volontari della Tenda di Abramo,in particolar modo i consiglieri, per l’opportunità che mi stanno dando!
L’esperienza del Servizio Civile mi ha insegnato molto; ringrazio di cuore Stefano che mi ha presa per mano e accompagnata quotidianamente a livello personale e formativo
Chiara

 

Regali di Natale dal Lions Club Ancona
Abbiamo avuto la fortuna di ricevere molto cibo conservabile come Pasta, passata, fagioli, tonno, olio zucchero e biscotti dai nostri amici del Lions Club Ancona del Colle Guasco: siamo stati molto fortunati!

 

Cucinare per Accogliere
Vi ricordiamo che, per il libro con il titolo provvisorio di
“CUCINARE per ACCOGLIERE”,
stanno arrivando da parte dei cosiddetti “cucinieri” ricette ed esperienze davanti ai fornelli della Tenda. Ma non ci basta: tutti i volontari che hanno condiviso un pezzetto di strada con gli ospiti ed hanno un ricordo legato alla sala da pranzo o alla cucina possono scrivere alla Tenda oppure direttamente a: info@manliobaleani.it
Persone Senza Dimora: un incontro di formazione e di “motivazione”
Come mai ci sono persone che vivono in strada? Come finiscono in tale condizione? Che cosa hanno di differente da “noi” e che cosa, invece, ci rende a loro molto simili? Cosa si può fare per aiutarli?
A queste e ad altre risposte abbiamo cercato di dare una spiegazione mercoledì 18: nella prospettiva di apertura del rifugio invernale, chi sta guidando l’organizzazione (come Chiara dell’Unità di Strada “RiBò”) mi ha invitato ad un incontro di introduzione al tema delle persone senza dimora.
Ho cercato di mettere in evidenza i “punti di contatto” fra le persone senza dimora e chi, per fortuna, una casa ce l’ha, offrendo punti di vista utili a comprendere i motivi per i quali si vive in tale condizione. È stata anche un’occasione per confrontarsi su come si vive il “servizio”, su cosa ci spinge a svolgerlo e su quali sono i nostri obiettivi perché passare del tempo con persone in una condizione di vita così difficile può essere un’esperienza davvero impegnativa
Diego

 

Il Dlf ha pensato a noi!
Ringraziamo il Dopo Lavoro Ferroviario di Falconara per per il loro contributo materiale e per la preziosa collaborazione : il nostro Presidente li è andati a trovare – e ha portato anche il merchandising, e loro si sono offerti di aiutarci raccogliendo materiale e denaro!

 

Buona Strada a Matteo e Valentina
Il nostro prezioso volontario, ex consigliere e redattore del Bilancio Sociale Matteo Moroni è diventato il fortunato marito di Valentina Paciello: siamo davvero felici per loro e gli auguriamo una strada lunga, viva e ricca di felicità!

 

Papa Francesco e i migranti
Discorso di Papa Francesco, 19 dicembre
“Questo è il secondo giubbotto salvagente che ricevo in dono. Il primo mi è stato regalato qualche anno fa da un gruppo di soccorritori. Apparteneva a una bambina che è annegata nel Mediterraneo. L’ho donato poi ai due Sottosegretari della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Ho detto loro: “Ecco la vostra missione!”. Con ciò ho voluto significare l’imprescindibile impegno della Chiesa a salvare le vite dei migranti, per poi poterli accogliere, proteggere, promuovere ed integrare.
Questo secondo giubbotto, consegnato da un altro gruppo di soccorritori solo qualche giorno fa, è appartenuto a un migrante scomparso in mare lo scorso luglio. Nessuno sa chi fosse o da dove venisse. Solo si sa che il suo giubbotto è stato recuperato alla deriva nel Mediterraneo Centrale, il 3 luglio 2019, a determinate coordinate geografiche. Siamo di fronte ad un’altra morte causata dall’ingiustizia. Già, perché è l’ingiustizia che costringe molti migranti a lasciare le loro terre. È l’ingiustizia che li obbliga ad attraversare deserti e a subire abusi e torture nei campi di detenzione. È l’ingiustizia che li respinge e li fa morire in mare.
Il giubbotto “veste” una croce in resina colorata, che vuole esprimere l’esperienza spirituale che ho potute cogliere dalle parole dei soccorritori. In Gesù Cristo la croce è fonte di salvezza, «stoltezza per quelli che si perdono – dice San Paolo –, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio» (1Cor 1,18). Nella tradizione cristiana la croce è simbolo di sofferenza e sacrificio e, al tempo stesso, di redenzione e di salvezza.
Questa croce è trasparente: essa si pone come sfida a guardare con maggiore attenzione e a cercare sempre la verità. La croce è luminescente: vuole rincuorare la nostra fede nella Risurrezione, il trionfo di Cristo sulla morte. Anche il migrante ignoto, morto con la speranza in una nuova vita, è partecipe di questa vittoria. I soccorritori mi hanno raccontato come stiano imparando l’umanità dalle persone che riescono a salvare. Mi hanno rivelato come in ogni missione riscoprano la bellezza di essere un’unica grande famiglia umana, unita nella fraternità universale.
Ho deciso di esporre qui questo giubbotto salvagente, “crocifisso” su questa croce, per ricordarci che dobbiamo tenere aperti gli occhi, tenere aperto il cuore, per ricordare a tutti l’impegno inderogabile di salvare ogni vita umana, un dovere morale che unisce credenti e non credenti.
Come possiamo non ascoltare il grido disperato di tanti fratelli e sorelle che preferiscono affrontare un mare in tempesta piuttosto che morire lentamente nei campi di detenzione libici, luoghi di tortura e schiavitù ignobile? Come possiamo rimanere indifferenti di fronte agli abusi e alle violenze di cui sono vittime innocenti, lasciandoli alle mercé di trafficanti senza scrupoli? Come possiamo “passare oltre”, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano (cfr Lc 10,31-32), facendoci così responsabili della loro morte? La nostra ignavia è peccato!
Ringrazio il Signore per tutti coloro che hanno deciso di non restare indifferenti e si prodigano a soccorrere il malcapitato, senza farsi troppe domande sul come o sul perché il povero mezzo morto sia finito sulla loro strada. Non è bloccando le loro imbarcazioni che si risolve il problema. Bisogna impegnarsi seriamente a svuotare i campi di detenzione in Libia, valutando e attuando tutte le soluzioni possibili. Bisogna denunciare e perseguire i trafficanti che sfruttano e maltrattano i migranti, senza timore di rivelare connivenze e complicità con le istituzioni. Bisogna mettere da parte gli interessi economici perché al centro ci sia la persona, ogni persona, la cui vita e dignità sono preziose agli occhi di Dio. Bisogna soccorrere e salvare, perché siamo tutti responsabili della vita del nostro prossimo, e il Signore ce ne chiederà conto al momento del giudizio. Grazie.
Adesso, guardando questo giubbotto e guardando la croce, ognuno in silenzio preghi.
Il Signore benedica tutti voi.”

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