Passaparola aprile 2018

Il Dottor Bartolo e la Tenda di Abramo;
A.A.A. Cercasi impaginatori in “Redazione”;
Caro Volontario, LA TUA OPINIONE È IMPORTANTE!
Una giornata da persona senza dimora: il lancio dell’attività;
Il “Rifugio” invernale;
Uova di Pasqua del Commercio Equo e Solidale;
Anche la Regione Marche ci sostiene!
5 Per Mille Alla Tenda;
Benvenuta a bordo!

Il Dottor Bartolo e la Tenda di Abramo

In tanti, tantissimi – circa 500 persone – domenica 18 Marzo alle 18.15 abbiamo gremito la chiesa del Rosario a Falconara, per l’incontro che la Tenda ha organizzato con il dr. Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, impegnato da oltre 25 anni nell’accoglienza e la cura dei migranti che arrivano nell’isola con la speranza di trovare un’esistenza migliore, “affrontando interminabili viaggi, che a volte durano anni, – ha spiegato lui stesso – passando deserti e arrivando in Libia, dove subiscono violenze inaudite”.
Una testimonianza fiume, intensa e toccante, ascoltata per quasi due ore da un pubblico attento, rapito dalle parole del dottore, che ha sottolineato più volte l’esigenza – diventata anche la sua “missione” in giro per l’Italia – di un’informazione meno strumentalizzata e più aderente alla realtà sul tema dei migranti, che non restituisca solo i numeri, ma anche le storie delle persone.
Vorremmo ringraziare il Dr. Bartolo che ci ha fatto sentire nuovamente umani, cioè la nostra essenza; ha messo al Servizio di tutti noi la sua esperienza quotidiana, ponendo al centro non se stesso, ma la Persona in quanto tale perché, come ci ha detto, “ il sangue è per tutti di colore rosso. Nessuno sceglie dove nascere e tutti hanno lo stesso diritto di essere felici, di avere dei sogni e una vita dignitosa”. Ogni giorno sbarcano sull’isola uomini e storie: alcune belle come i parti improvvisati che riescono a dare luce a nuova vita – nonostante tutto –; altre atroci, come la strage silenziosa di 15enni morti asfissiati nella stiva di una nave perchè gli era stata bloccata ogni via d’uscita. E per Bartolo, detentore di non ambiti record – quello di aver condotto il maggior numero di visite e di ispezioni cadaveriche, più di trecentomila, – la situazione di Lampedusa non si appresta a migliorare.
A Mare Nostrum, Triton e i vari programmi politici attuati dopo il naufragio del 3 ottobre del 2013 ha fatto seguito una deresponsabilizzazione degli scafisti, che hanno tramutato le «carrette del mare in gommoni fatiscenti», costringendo così quei “passeggeri”- tra le tante altre cose – ad un lungo contatto con la benzina, che ti allevia momentaneamente lo stato di ipotermia, ma che poi ti uccide o ti lascia marchiato a vita. I trattati con la Libia per la diminuzione degli sbarchi hanno come risultato un tacito consenso al nuovo Olocausto – la “casa loro” da cui tutti scappano – che prima o poi obbligherà la storia a fare i conti con il nostro disinteresse.
“Vi dicono che c’è un’ invasione epocale, – ha detto Bartolo – ma nel 2016, anno in cui c’è stato il maggior numero di sbarchi, parliamo di 181mila persone, rapportati a una popolazione di 60 milioni di abitanti in Italia, e di 740 milioni in Europa”. Bartolo propone una politica più razionale ed una equa distribuzione su tutto il territorio nazionale, sarebbero 3 persone per ogni mille abitanti…
Nel suo lungo intervento, accompagnato dalla proiezione di foto e video, ha invitato a distinguere pregiudizi e allarmismi: “Io salgo per primo nelle motovedette per verificare, prima che tutti scendano, compreso l’equipaggio, che non vi siano malattie infettive, per tutelare il territorio italiano ed europeo. Ebbene: in tutti questi anni non ho mai riscontrato gravi malattie che possano far preoccupare il territorio italiano ed europeo”. A suo avviso, un altro grande errore è fare distinzione tra migranti economici e rifugiati politici: “Che differenza c’è tra una persona che muore per guerra e una che muore per fame? Entrambe vanno accolte e salvate”. “Mi dicono “lei è un eroe”. Io non sono un eroe, faccio solo il mio dovere: perché aiutare gli altri è nostro dovere come esseri umani”.
E noi della Tenda di Abramo che da oltre 27 anni cerchiamo di testimoniare il silente e potente Servizio di attenzione e di riscoperta dell’Umanità vogliamo diffondere queste verità raccontate da chi tocca con mano il fenomeno dell’Immigrazione che non è un problema ma bensì una opportunità. “L’Italia è un paese vecchio, loro ci portano la vita, la cultura e la loro esperienza, tra vent’anni altrimenti andremo alla rovina” ha detto il dottore.
Il Dr. Bartolo ha saputo tramutare l’esperienza di tragedie umane in progetti positivi come la partecipazione al film di Gianfranco Rosi “Fuocoammare” e la stesura del libro “Lacrime di sale”, che permettono di far conoscere la vera realtà e di far cadere quei muri mentali creati dai bombardamenti quotidiani di informazioni negative e non oggettive. E conclude: “Solo rispettando il diritto alla vita faremo il nostro dovere, rispetteremo la nostra umanità, potremo camminare a testa alta sapendo di aver fatto quello che era giusto fare”.
E con queste parole auguriamo Buona Rinascita a tutti Noi!

A.A.A. Cercasi impaginatori in “Redazione”

Per molti anni Silvia Margarucci si è occupata dell’impaginazione del nostro Bilancio Sociale in maniera impeccabile ma da quest’anno non potrà più darci una mano: chi se la sentirebbe di aiutarci in questo compito? Conoscete qualche amico che si presterebbe? In fondo il BS si fa solo una volta all’anno!

Caro Volontario, LA TUA OPINIONE È IMPORTANTE!

Nel Quaderno delle Osservazioni, in basso a destra, c’è un apposito spazio per segnalare osservazioni sull’andamento della Casa, guasti, rotture, mancanza di materiale ecc…
Usalo! Ci servono gli occhi di tutti i volontari per cogliere tutti i piccoli problemi di ogni giorno.

Una giornata da persona senza dimora: il lancio dell’attività

Domenica 11 marzo si è svolta la “puntata pilota” dell’attività “Una giornata da senza dimora”.
Circa sei mesi fa abbiamo pensato che quest’anno sarebbe stato bello rafforzare l’impegno della Tenda nelle azioni di formazione e sensibilizzazione della cittadinanza. L’idea che ci è venuta è stata quella di far vivere in prima persona la giornata di un tipico utente della Tenda: in giro, senza soldi, con un bagaglio scomodo, con lo sguardo dubbioso dei passanti addosso, senza un posto dove fermarsi, senza la sicurezza di un pasto e di un rifugio, solo con qualche indicazione vaga rispetto a chi, forse, può darti una mano.
Siamo partiti dalle associazioni amiche degli Scout e dell’Azione Cattolica, che abbiamo contattato sin dalla fase di progettazione. L’obiettivo però è quello di irradiare la proposta a chiunque voglia fare questa esperienza di immedesimazione e che voglia cercare di capire, anche solo parzialmente, quelle sensazioni di incertezza, confusione, paura, noia, fastidio, vergogna, rabbia e spaesamento che fanno parte della normale routine di chi vive senza dimora.
Questa prima puntata è partita con un gruppo degli educatori dell’Azione Cattolica della parrocchia di San Giuseppe di Falconara. L’appuntamento era alle nove di mattina in Tenda: gli abbiamo chiesto di spegnere i cellulari e di riaccenderli solo in caso di bisogno, gli abbiamo consegnato una busta con su scritte tutte le indicazioni – quale fosse il loro personaggio, le informazioni possedute e gli obiettivi. Li abbiamo portati ognuno in un punto diverso di Ancona, punti tipici da cui può partire una giornata del genere, come la stazione, un albergo economico, Un Tetto per Tutti, ecc., per poi passare per alcune delle tappe routinarie di chi cerca cibo e un alloggio (non vogliamo rivelare troppo altrimenti roviniamo l’esperienza a tutti quelli che in futuro vorranno partecipare). Infine i nostri “senza dimora per un giorno” dovevano cercare di arrivare alla Tenda, facendo la fila e sperando che nessuno fregasse loro il posto. Alle 16 circa li abbiamo fatti entrare, abbiamo abbandonato i panni dell’immedesimazione e davanti a crostata e tè caldo abbiamo iniziato a confrontarci sull’esperienza vissuta.
Il risultato ha riempito di soddisfazione noi organizzatori e, a quanto pare, anche i partecipanti. Dal loro resoconto sono emerse osservazioni ed esperienze di grande interesse: il forte senso di spaesamento e abbandono; il tempo che si dilata enormemente per poi comprimersi all’improvviso quando bisogna correre ad accaparrarsi il posto ai servizi; l’imbarazzo verso i passanti, ma anche verso chi questa vita non la fa soltanto in maniera simulata; le difficoltà logistiche nel vivere le nostre città progettate per chi può far ritorno a casa propria, ma non per chi non sa dove andare in bagno o dove andare a bere; il disagio del clima rigido, della solitudine e delle lunghe camminate.
Quando stavamo progettando l’attività pensavamo a come proporla a persone lontane dalla Tenda, in modo da utilizzarla per avvicinarle ad una realtà a loro distante. L’ obiettivo rimane, ma abbiamo anche capito che tale realtà è distante da tutti, anche da chi in Tenda fa servizio da più di dieci anni. Sono le altre undici ore che noi volontari non vediamo e non sentiamo…
Speriamo di poter replicare l’attività al più presto. L’intenzione e il materiale ce l’abbiamo. Se vi interessa fatecelo sapere.

Il “Rifugio” invernale

Sabato 24 le temperature si sono abbassate ed il rifugio ha riaperto: è stato difficile ma è stata una bella esperienza. Nelle prossime settimane si terrà la riunione di verifica e vi daremo maggiori informazioni in merito a questa esperienza, nel frattempo grazie a tutti quelli che ci hanno dato una mano!

Uova di Pasqua del Commercio Equo e Solidale

Quest’anno potete fare una scelta diversa: la rete del commercio equo e solidale, in particolare l’associazione Ad Gentes di Pavia, collabora con Cinque gruppi artigiani in Bolivia, Sri Lanka, Bali, India, Costa d’Avorio supportandoli in tutte le fasi della produzione, distribuendo i loro prodotti a livello nazionale e garantendo salari equi, condizioni di lavoro adeguate, progetti sociali collaterali che ne migliorino le condizioni di vita.
Lo fanno perché credono nel concetto di giustizia sociale proprio del commercio equo e solidale: darsi da fare per costruire un mondo migliore, perché tutti i popoli del mondo hanno diritto ad una vita dignitosa, felice e ad un futuro pieno di possibilità. Le uova sono già arrivate in tutte le botteghe ed in particolare a Chiaravalle, in via Massimo d’Antona 22 vicino a Gigolè, mentre in Corso Carlo Alberto riaprirà una bottega sabato 10 marzo in nuovi locali più piccoli e funzionali.

Anche la Regione Marche ci sostiene!

A fine Febbraio 2018 è stata ufficializzata, da parte della Regione Marche, la bella e importante notizia che la nostra Associazione sarà destinataria di un finanziamento di una somma pari ad € 15.000 come “Sostegno alle attività di prima Accoglienza”!
Il riconoscimento di somme importanti da parte di soggetti pubblici o privati rappresenta da sempre, per la Tenda di Abramo, l’assunzione di responsabilità importanti: destinare le risorse nel modo più efficace possibile a vantaggio e miglioramento dell’attività quotidiana dei volontari e naturalmente tenere alto e migliorare ancora il livello di accoglienza offerto alle persone.
Per il progetto in questione sono stati individuati e comunicati alla Regione alcuni ambiti di spesa che rientrano nella conduzione quotidiana della casa (alimentari, biancheria intima nuova, ecc) e interventi di manutenzione ordinaria di parti della struttura sulle quali non riusciamo ad intervenire come sarebbe necessario. Il contributo ci verrà erogato presumibilmente nel corso del 2019, dopo che avremo presentato tutti i giustificativi delle spese effettuate.
Ricordiamo che l’ammontare delle spese annue per la gestione della struttura di Via Flaminia 589 è pari a circa 30 mila euro all’anno. Fra le entrate principali vi sono: le scelte che facciamo con il 5 per mille a favore della nostra Associazione, le offerte di privati, il contributo annuo di € 5.000 che ci riconosce il Comune di Falconara a fronte della Convenzione vigente, le quote associative e i progetti che riusciamo a farci finanziare, come quello sopra descritto.

5 Per Mille Alla Tenda

Se sei interessato a destinare il tuo 5×1000 dell’IRPEF al sostegno del servizio alle Persone Senza Dimora offerto dalla nostra associazione, ci sono tre modi diversi di farlo. Puoi:
– compilare un’apposita scheda se non denunci alcun reddito;
– oppure se fai il modello 730, compilare anche il modulo 730bis;
– oppure, quando consegnerai il modello UNICO, devi scriverlo nel frontespizio vicino alle informazioni sulla destinazione dell’8 per mille.
Prendi i documenti che ti servono e annota questi dati; occorre
1.firmare in corrispondenza della dicitura “Sostegno delle organizzazioni non lucrative”
2.scrivere il codice fiscale della Tenda: 93023980423
Chiediamo a tutti di diffondere quanto più possibile l’iniziativa, e di fornire a quelli che conosciamo (parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro) il nostro codice fiscale. Se il cittadino non esprime alcuna preferenza, il 5 per mille resterà allo Stato.
Nella sezione documenti/sensibilizzazione del nostro sito www.tendadiabramo.it trovi un volantino che puoi fotocopiare e distribuire a chi vuoi.

Benvenuta a bordo!

Da questo mese la nostra volontaria ed amica Francesca Pellegrini ci aiuterà con tutti gli articoli della Tenda: ha risposto al nostro appello ed ora si occupa di correggere i nostri articoli prima che vengano pubblicati, compresi quelli del Passaparola!

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