Passaparola aprile 2020

… SOSPESI …

  … “Abbiamo abolito la povertà”: questa è la scritta fatta sulla lavagna della stanza accoglienza, al posto dei nomi degli ospiti, la mattina di sabato 14 marzo da Stefano e Giuseppe, alla fine del loro turno di notte.

Lo slogan scritto d’istinto, prima di dare avvio alla “sospensione”.

Da sabato 14 marzo, infatti, l’attività quotidiana ordinaria presso la casa di accoglienza di Via Flaminia 589 è stata ”sospesa”.

Da settimane le precauzioni prese aumentavano giornalmente, parallelamente alla percezione del rischio: dal numero minimo di volontari presenti per turno e il blocco dei nuovi ingressi, alla distanza minima fra i tavoli e gli ospiti in refettorio per la cena, fino alla riduzione degli ospiti per ogni camera e la disinfezione dei locali precauzionalmente fatta fare da una ditta esterna la mattina del 9 marzo. Alla fine è  risultato impossibile continuare. Non riuscendo più a mantenere allo stesso tempo un livello minimo di serenità per gli ospiti e i volontari che si succedevano nei turni.

Da quella mattina l’attività associativa è in realtà continuata senza interruzione. Su canali e con modalità diverse la cura e l’accoglienza dei nostri ospiti stanno proseguendo.

Seguendo l’intuizione di Giuseppe e Stefano, grazie all’impegno e all’esperienza di Chiara e attraverso una modalità di confronto intenso, si è scelto di cercare alloggi alle persone che erano in Tenda e nei giorni successivi anche ad altre persone, segnalate da associazioni e parrocchie. Siamo arrivati ad 8 persone. Non sono tante, è un numero insufficiente rispetto alla fortissima esigenza attuale.  Parallelamente è stata avviata una raccolta fondi con l’ottica di mantenere questa forma di accoglienza alternativa, a pagamento, finché serve, sommando le risorse di chi ci sta aiutando, i nostri fondi e altri che cercheremo. Dividendoci i compiti: fra coloro che seguono gli aspetti amministrativi, i rapporti con gli ospiti, i proprietari e i contatti con i servizi sociali dei vari comuni, quando possibile.

Consapevoli che non basta.  Perché ci risultano, in questo periodo di “iorestoacasa”, ancora molte persone costrette a dormire fuori nel nostro territorio, perché una casa non ce l’hanno. Per questo, dal primo momento, da quando abbiamo capito che avremmo dovuto sospendere l’attività presso la casa di Via Flaminia (la casa di Castelferretti è sempre rimasta operativa naturalmente), si è da subito cercato di sensibilizzare e stimolare gli enti locali a cercare soluzioni alloggiative per chi era per strada. Con mail, telefonate ed un comunicato uscito il 16 marzo a firma Tenda di Abramo, RiBò Unità di Strada, Caritas Diocesana e Ass. SS Annunziata dal titolo… “Io resto a casa, ma se non ho casa dove vado?”. Si è fatto presente che alcuni percorsi sono stati tentati in alcune città italiane: presenza di personale sanitario, non impegnato per l’emergenza, che effettua “monitoraggi” agli ospiti prima di accedere ai centri di accoglienza; allestimento di tende per il pernotto e il servizio mensa collocate vicino a strutture dove vi siano servizi igienici che garantiscano la sicurezza; ricerca di stanze e pensioni a pagamento ecc. Con la consapevolezza della complessità del momento, ma con una visione complessiva che non può lasciare fuori sempre le stesse persone, i cosiddetti “invisibili”,  per cercare di coniugare la sicurezza per le persone più fragili, con quella degli operatori e delle città.

Anche perché la circolare n. 1/2020 del 27/03/2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali chiarisce che per i senza dimora “sarà utile che i servizi sociali pubblici territoriali coordinino gli enti, le associazioni del terzo settore e di volontariato che affiancano i servizi comunali e di ambito, anche ai fini di individuare strutture alloggiative adeguate cui indirizzare i senza dimora, raccordandosi, ove attivati dal Sindaco, con i centri operativi comunali COC per l’emergenza”…

 Per questo abbiamo ritenuto di ringraziare il Comune, declinando la recente offerta di un contributo economico straordinario che ci era stato proposto. Perché, come detto, cerchiamo di proseguire con chi ci sta aiutando attraverso le offerte liberali e con le risorse della nostra associazione. Ma soprattutto perché quel denaro va canalizzato e messo urgentemente a disposizione di chi ancora sta in strada. Va speso a vantaggio di coloro che ancora non possono dire “iorestoacasa”. Ormai da troppi giorni rispetto ai primi decreti del Governo…   Ora è chiaro di chi sia la competenza. Ora occorre agire prima possibile in tal senso, perché la legge lo prevede, perché ancora tante persone sono per strada e soprattutto, lo abbiamo capito, perché “non ci si salva da soli”.

Sempre in attesa che venga abolita la povertà.

Come Curare Chi Sta In Strada, In Questi Giorni Di Emergenza?

Di Filippo Nardozza.

Senza una residenza non si ha accesso al sistema sanitario nazionale, se non per le cure di pronto soccorso (in questo momento, come sappiamo, presidi a rischio saturazione). Per questo motivo, fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) e Avvocato di Strada mettono a disposizione di tutti i Comuni un vademecum per deliberare l’istituzione della Via Fittizia, strumento necessario per garantire la residenza alle persone senza dimora.

In questo periodo di emergenza Coronavirus, una persona che vive in strada, se sta male, non ha una residenza e non ha diritto al medico di base, ha come unica soluzione quella di andare al Pronto Soccorso, che è proprio quello che viene detto di non fare per il rischio di contagiare senza controllo chi ha vicino.

Da queste premesse, da parte di fio.PSD e Avvocato di Strada Onlus, arriva dunque la condivisione di un vademecum per istituire un indirizzo fittizio per le persone senza dimora, via per accedere alle cure, che lo stato italiano garantisce a tutti. Al momento solo 215 Comuni su 7904 hanno deliberato la Via Fittizia.

“La residenza anagrafica – sottolinea Cristina Avonto, presidente fio.PSD – è la porta principale di accesso ad una serie di diritti fondamentali, ma per tante persone senza dimora resta un diritto inaccessibile. Senza residenza non si ha accesso al sistema sanitario nazionale se non per cure di pronto soccorso, non si può scegliere un medico curante, tanto più necessario in questo periodo di emergenza Coronavirus, non si può ricevere una pensione, non si ha diritto all’assistenza dei servizi sociali, in molti casi non si può lavorare. Di fatto non avere la residenza anagrafica rappresenta un ostacolo enorme per chi vive già in una situazione difficilissima”.

“Quella della residenza anagrafica – afferma Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di strada – è una delle nostre battaglie storiche. La legge riconosce l’importanza della residenza anagrafica ed è per questo che tutti i Comuni sono obbligati a riconoscerla a chi vive in un dato territorio. Se non hanno una dimora fissa, le persone possono prendere la residenza eleggendo domicilio presso un’associazione, una mensa dove sono conosciuti, un dormitorio o presso una via fittizia che, come raccomanda da anni l’ISTAT a tutti i comuni italiani, deve essere istituita proprio a questo scopo.

Con questa iniziativa, oltre a sensibilizzare le istituzioni, si vuole dunque creare una vera e propria guida messa a disposizione di tutti i comuni che non hanno ancora istituito la via fittizia.

“Dare la residenza – concludono Cristina Avonto e Antonio Mumolo – non è una concessione, ma un diritto soggettivo. Senza residenza una persona è condannata a vivere nel limbo dell’invisibilità. Con la residenza una persona può intraprendere più facilmente un percorso di recupero e sperare di tornare a vivere una vita dignitosa. Ci auguriamo che grazie al nostro vademecum tutti i Comuni decidano di istituire la via fittizia e che questo consenta a tante persone di tornare in possesso dei propri pieni diritti di cittadino”.

Dai promotori della Via Fittizia, dunque, l’auspicio che ANCI condivida con tutti i Comuni il vademecum.

Cucinare per Accogliere

   Vi ricordiamo che, per il libro con il titolo provvisorio “CUCINARE per ACCOGLIERE”,

stanno arrivando da parte dei cosiddetti “cucinieri” ricette ed esperienze davanti ai fornelli della Tenda. Ma non ci basta: tutti i volontari che hanno condiviso un pezzetto di strada con gli ospiti ed hanno un ricordo legato alla sala da pranzo o alla cucina possono scrivere alla Tenda oppure direttamente a: info@manliobaleani.it

Consiglio telematico

Gli ospiti hanno bisogno di sistemazione, le istituzioni hanno bisogno di essere stimolate, la rete ha bisogno di essere tenuta attiva e il Consiglio ha bisogno di riunirsi: come molti altri Italiani di questi tempi, il consiglio si sta riunendo più di una volta alla settimana per aggiornarsi e prendere decisioni in questo difficile momento. Per ora, possiamo solo vederci e salutarci così.

Come sta lavorando la Caritas Diocesana

Anche i nostri amici negli altri servizi dedicati alla povertà non si stanno risparmiando, nonostante il modo di viverli stia cambiando radicalmente. Volete sapere come?

Casa Zaccheo e Centro Diurno: rimangono aperti esclusivamente per gli ospiti interni, che escono solo per questioni importantissime ed inderogabili. Gli ospiti sono stanchi, preferirebbero di gran lunga darsi da fare, ma capiscono la gravità della situazione

I Centri di Ascolto sono chiusi al pubblico, ma gli operatori sono disponibili telefonicamente dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.00

☎ 071.201512 (sede di Ancona) ☎ 071.7231133 (sede di Osimo). Le richieste di aiuto sono tutt’altro che esaurite, il telefono squilla in continuazione

Gli Empori della Solidarietà ad Ancona, Falconara e Osimo sono aperti, ma, un po’ come nei supermercati più grandi, entra solo una persona alla volta.

 I pasti caldi preparati nei locali della Mensa Ferretti vengono consegnati per l’asporto tutti i giorni dalle ore 18,00 alle ore 19,00. A chi li frequenta non manca solo il momento di relax, ma anche la compagnia, la serenità del rapporto quotidiano. Tra l’altro, purtroppo, il numero di ospiti è quasi raddoppiato. Analogo provvedimento è in vigore alla Mensa di Padre Guido per il pranzo.

 Le docce per persone senza dimora vengono ancora fatte, ma i locali vengono puliti con attenzione al termine di ogni sessione.

Il servizio Pasti a domicilio rimane attivo, ma si evita di entrare in casa, lasciando il sacchetto davanti alla porta.

 L’emergenza sanitaria non ferma la #solidarietà!

… “Io resto a casa”, ma se non ho casa dove vado? …

Comunicato congiunto Caritas Diocesana Ancona Osimo, Associazione SS Annunziata Ancona, RiBo Unità di Strada Falconara, Tenda di Abramo – OdV

Nella estrema complessità della situazione attuale occorre trovare energie e spazio per dare una risposta alla esigenza alloggiativa di coloro che non hanno una casa dove stare.

Da settimane tutte le strutture di accoglienza della nostra regione hanno “congelato” gli ingressi di nuovi ospiti e, negli ultimi giorni, molte si sono viste costrette a sospendere o ridurre fortemente l’attività per l’impossibilità di garantire il proprio servizio, in particolare quelle realtà che si basano sull’attività dei volontari.

Il Governo demanda agli Enti Locali e alla Protezione Civile la ricerca di possibili soluzioni che, anche a seguito della pesante situazione sanitaria, non riescono a trovare dappertutto concretezza e uniformità, come ad oggi nel nostro territorio.

In alcune città italiane si stanno cercando e sperimentando dei percorsi: personale sanitario, non impegnato per l’emergenza, che effettua “monitoraggi” agli ospiti prima di accedere ai centri di accoglienza; allestimento di tende per il pernotto e il servizio mensa collocate vicino a strutture dove vi siano servizi igienici che garantiscano la sicurezza; ricerca di stanze e pensioni a pagamento. Iniziative che cercano di coniugare la sicurezza per le persone più fragili, con quella degli operatori e delle città.

Purtroppo il dato di fatto che registriamo è la crescente segnalazione, anche nel nostro territorio, di persone che non hanno un luogo dove poter stare durante questa emergenza sanitaria.

Le associazioni firmatarie di questo comunicato, che si occupano di accoglienza da anni, ritengono dunque essenziale sottolineare l’estrema urgenza di cercare risposte concrete, nella consapevolezza del valore prezioso di ciascuna persona e del fatto che, mai come ora, la salute di ciascuno garantisce la salute di tutti.

#iovorreistareacasa

 Per restare operativi

 Care volontarie e volontari, amiche e amici,

in questo periodo così difficile il Consiglio si riunisce ogni due giorni in modalità telematica.

Stiamo attualmente seguendo l’accoglienza di otto persone ricollocate sul territorio presso alcune soluzioni alloggiative a pagamento.

 Si tratta di quattro ospiti presenti in Tenda Di Abramo prima della chiusura e altre quattro persone segnalate da alcune Organizzazioni e Parrocchie del territorio di Falconara Marittima e di Ancona.

Siamo al massimo delle accoglienze che possiamo sostenere in questo momento.

 Per chi volesse contribuire alla nostra iniziativa, vi lasciamo di seguito il nostro codice IBAN:

IT 45 Y 03111 37350 000 000 011 693

(causale: “offerta liberale”)

Nel ringraziarvi, vi ricordiamo che l’offerta che desiderate versare è deducibile fiscalmente dalla dichiarazione dei redditi.

P.S. Se pensate che anche altri siano interessati all’iniziativa, potete diffondere il messaggio!

Grazie ❤

Il Consiglio

Auguri!!!

Per fortuna che in mezzo a tutto questo trambusto tante piccole, buone notizie continuano ad arrivare. Eccovene una piccina piccina: il 21 marzo è nato Emanuele! Papà Matteo Moroni e mamma Valentina Piaciello stanno bene.

Il Segretariato Sociale resta attivo

Durante questo periodo di emergenza sanitaria le persone senza dimora, oltre a non avere una casa nella quale isolarsi, sono comunque costrette a recarsi nelle mense per necessità. Bisogna inoltre tenere presente che le altre strutture di prima accoglienza dove solitamente si rifugiavano non effettuano nuovi ingressi. Di conseguenza aumenta sempre più il numero di persone che si trova in strada.

Per superare queste difficoltà occorre uno sforzo congiunto tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore, dunque stiamo cercando la collaborazione dei Servizi Territoriali. In particolare ci stiamo confrontando con i Comuni di Falconara, Ancona e Castelfidardo, in quanto alcune delle persone da noi ora seguite hanno la residenza in questi comuni.

Al momento non vi è nessuna risposta concreta. Speriamo che ci si attivi al più presto per una proficua collaborazione!

Saluti da lontano

Gli ospiti della Tenda vengono e vanno, ma, spesso, non si dimenticano di noi. Un ragazzo Croato è stato ospitato a lungo da noi e dopo essere diventato autonomo è rimasto cittadino di Falconara per molti anni, tornando successivamente in patria, ma restando sempre in contatto con il nostro volontario Massimo: ecco la foto che ci ha spedito qualche giorno fa!

Chi ci impagina il Bilancio Sociale?

La nostra amica Sara si è occupata, negli ultimi due anni, dell’impaginazione del nostro Bilancio Sociale. Purtroppo per quest’anno non può farci di nuovo questo servizio, quindi se avete dimestichezza con programmi di impaginazione o conoscete qualcuno che possiede queste competenze e può donarci il suo tempo, scrivete a info@tendadiabramo.it o contattate Diego o Matteo. Contiamo su di voi!

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