Passaparola Giugno-Luglio-Agosto 2024
I lavori estivi
Anche quest’anno il mese di agosto è servito per fare numerosi lavori di manutenzione alla nostra casa e renderla sempre migliore.
Grazie all’impegno importante delle ragazze scout di Padova che sono state da noi quasi una settimana per svolgere un campo di servizio, assieme alla competenza ed esperienza di Mario, Carlo, Manuela, Daniele, Chiara, Perla, siamo riusciti ad apportare notevoli migliorie.
Fra le quali:
- imbiancare alcune pareti della casa ed effettuare dei ritocchi e stuccature di punti particolarmente rovinati;
- sistemare la parte esterna con lavori di giardinaggio e potatura , la pittura del cancello, la pulizia della zona fra la casa e il ponte che va verso il mare (dove troppo spesso vengono lasciati dei rifiuti…);
- pulire a fondo la cucina e anche riprendere con lo stucco e poi la vernice la parete sopra i pensili in alluminio (che risultava scrostata).
- rimuovere nel corridoio dell’entrata gli attaccapanni (che erano serviti durante il COVID) e sistemare al loro posto un nuovo pannello con foto e un brano-riflessione scritto dai nostri volontari Francesca e Davide.
Si è anche provveduto a rinnovare tutti i portachiavi appesi a lato della scrivania della stanza accoglienza, quelli che identificano i diversi locali della casa (per capirci dalla C della cucina, alla S della stanza consiglio all’ultimo piano, alla O della camera operatori, ecc ecc). Con l’occasione è stata assegnata una lettera anche al piccolo magazzino del refettorio (e quindi d’ora in avanti avremo la K!…). A fine agosto, a ridosso della riapertura del 1 settembre, le ultime pulizie straordinarie sono state effettuate dalla ditta che se ne occupa settimanalmente.
Chi volesse entrare a far parte del gruppo manutenzione o desse anche piccole disponibilità di tempo è benvenuto!!! Tutto questo per cercare sempre di coniugare accoglienza delle persone e locali funzionali e piacevoli, per curare la funzionalità della struttura e il miglioramento dei luoghi dell’accoglienza.
Quote Associative 2024
Carissime tutte e tutti,
rinnovare la tessera di socio è di fondamentale importanza per il sostegno economico dell’Associazione e per la tutela assicurativa. Pertanto ricordiamo, a chi non avesse nel frattempo provveduto, di effettuare il pagamento della quota pari a 12€, mediante:
- bonifico al seguente IBAN:
IT90 B053 8737 3500 0004 2885 300
c/o BPER filiale di Falconara M.ma
(SCELTA PREFERIBILE!)
o in alternativa - contanti, direttamente in Tenda, compilando, autonomamente o con l’ausilio di altro volontario, la relativa ricevuta (conservare per sé l’originale) e ritirando la tesserina. La causale deve essere in ogni caso la seguente: “Quota associativa Tenda di Abramo 2024”.
Vi ringraziamo
A presto!
Per Migliorarci
La Tenda di Abramo è sempre stata, per me, un luogo unico, a volte un rifugio.
A 18 anni ho iniziato rifugiandomi in cucina con il grande Renzo Re: lui era un super esperto in ricette gustose, in accoglienza, in sincerità, in consigli sintetici (bene così, non ce pensà, non farlo più…), era anche un grande produttore di pizze di formaggio e di caffè in “cuccume” giganti. Ci manca moltissimo, era un generoso. Con lui alla Tenda di Abramo potevo solo tagliare e pulire l’insalata, passargli ingredienti, tagliare il pane e lavare i piatti. Mi rifugiavo lì perché volevo aiutare, ma avevo molto timore di sbagliare, di non essere brava.
A 22 anni ho iniziato a cucinare con le mie amiche del cuore, ci mettevamo alla prova sfidando pesci enormi senza sapere quale fosse la testa o la coda. Lo facevamo per noi e anche un po’ per chi veniva a mangiare la sera alla Tenda. Mi rifugiavo lì perché lo trovavo giusto in questo mondo ingiusto.
A 30 anni ho lasciato la cucina e grazie anche al consiglio di alcuni amici ho provato ad inserirmi nel gruppo di ascolto; lì ho conosciuto una umanità varia, sempre alla ricerca di qualcosa: di un lavoro, di una figlia, di una nuova casa, di essere ascoltata, di soldi, di amicizia o di qualcos’altro che purtroppo non ho sempre capito. Era un rifugio ascoltarli perché avevo l’idea di poter perfino un po’ cambiare il mondo ingiusto.
Dopo una lunga pausa in cui non ho trovato altri luoghi come la Tenda dove potermi rifugiare, sono ritornata, stavolta con mio marito, in cucina, come quando avevo 18 anni.
Il mondo è rimasto ingiusto, non ho più pretese di cambiarlo, ma siamo cambiati noi, ci ritroviamo alla Tenda sperando di fare qualcosa per migliorarci.
Chiara Principi
Un altro amico se ne è andato
Come alcuni di voi sapranno, a luglio è stato ritrovato il corpo di un uomo al parco del Cardeto, ad Ancona, in un edificio abbandonato. L’ipotesi che fosse una persona senza dimora si è presto rivelata giusta: si trattava di Abu Bakar Siddiqe, un uomo bengalese di 53 anni che è stato ospitato anche l’anno scorso nella nostra casa di accoglienza. E’ stato terribile sapere che si è spento in solitudine durante questo inverno e che la sua salma è stata rinvenuta solo molto tempo dopo. Abu, come a volte veniva chiamato, ha passato dei momenti piuttosto difficili, ma, quando stava bene, era un uomo amichevole e dava spesso una mano ai volontari delle mense.
Questa triste storia ci ricorda come l’ospitalità sia solo una parte del servizio che siamo chiamati ad offrire: il diritto delle persone ad essere riconosciute è una delle cose che ci rende umani.
Un ragazzo troppo giovane
In una sera di luglio, i volontari vanno ad aprire la porta della Tenda perché qualcuno ha suonato il campanello e un ragazzo si fionda dentro la nostra casa prima che si riesca a fermarlo o a parlarci! Ha un foglio a quadretti in cui ci sono scritte, in una calligrafia che sembra quella di un giovane e in un italiano con qualche errore, alcune righe di “presentazione” del nostro nuovo amico: ha 17 anni, non parla italiano, se ne è andato da una comunità di Marsala e vorrebbe mangiare e dormire!
Come tutti i nostri volontari dovrebbero sapere, la nostra struttura non è autorizzata ad accogliere minorenni. Per fortuna, però, la legge tutela chi non ha ancora compiuto 18 anni in maniera di gran lunga maggiore rispetto ad un adulto e infatti, contattando i Carabinieri ed il Pronto Intervento Sociale, dopo un paio d’ore sono arrivati un operatore che aveva il compito di prelevare il ragazzo e portarlo a fare gli accertamenti necessari per l’entrata in Comunità, ed i Carabinieri, per verbalizzare l’accaduto.
Questa piccola vicenda, che si è conclusa bene, ci ha lasciati con tante emozioni e altrettante domande: vedere un ragazzo così giovane che si trova a dormire in strada fa sempre effetto, e trovarci davanti una persona che ha veramente fame ci ha lasciati atterriti. E poi: come è arrivato qui? Chi ha scritto quel biglietto per lui? Da dove è partito? Per quanto tempo si è trovato in quella condizione?
Siamo felici di sapere che la Tenda può essere un punto di riferimento per chi è in difficoltà, e dobbiamo sempre tenere a mente l’importanza del nostro servizio.
Se dovesse ricapitare ancora una situazione simile basta non farsi prendere dal panico: è necessario contattare il referente settimanale e seguire le sue indicazioni.
Sara Bugari