Natale in Tenda di Abramo

Una bellissima preghiera di Don Tonino Bello si intitola “la Pace come cammino”:

“A dire il vero non siamo molto abituati a
legare il termine pace a concetti dinamici.
(…)

più consuete, nel nostro linguaggio,
sono invece le espressioni:
“Sta seduto in pace”,
“sta leggendo in pace”,
“medita in pace” e,
ovviamente, “riposa in pace”.

La pace, insomma, ci richiama più la vestaglia
da camera che lo zaino del viandante.
Più il comfort del salotto che i pericoli della strada.
(…)

Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire
che la pace non è un dato, ma una conquista.
Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno.
(…)

La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia.
Non tollera atteggiamenti sedentari.
Non annulla la conflittualità.

Sì, la pace prima che traguardo, è cammino.
E, per giunta, cammino in salita.(…)”

Questa la preghiera che viene alla mente, la notte di Natale, dalla stanza accoglienza della Tenda di Abramo con tutti gli ospiti a dormire (oggi sono da noi 10 uomini e due donne…).

E quindi anche stasera senza più “posti liberi disponibili per uomo”… Tanto che al signore di circa 60 anni che ha suonato il campanello verso le 22 di questa Vigilia di Natale, abbiamo risposto come circa 2000 anni fa: “non c’è posto”… aggiungendo solo qualche alternativa possibile dove tentare di bussare, più per sistemare la coscienza, che per offrire soluzioni reali…

Rileggendo la preghiera… però, forse si aprono squarci di comprensione: “Sì, la pace prima che traguardo, è cammino. E, per giunta, cammino in salita”.

La ricerca della Pace, di una società fraterna, umana, attenta presuppone mettersi in strada ed essere tenaci… la Pace non arriva da sola, la si coglie assieme e quando pensi di raggiungerla, occorre subito ripartire…

La Pace va difesa, cercata, curata, consapevoli che poi occorre comunque ripartire.

Accettando di rallentare, accettando l’aiuto di chi condivide il progetto, accettando i passi indietro o i rischi di quelli incerti.

E soprattutto accettando le arrabbiature: come l’ospite accolto stasera, arrivato con una certa “straffotenza”, ma che si è progressivamente disciolta … mano a mano che ha respirato la chiacchera dei volontari dell’accoglienza, consumato la cena e respirato la tombolata speciale per la Vigilia di Natale…

Poi domani si ricomincia… ma ormai abbiamo capito: “la pace è dinamica”, non si raggiunge per sempre… va continuamente meritata…

E ancora: se la Pace “Non è un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno” occorre esserne consapevoli e pronti. Per non finire le energie. Occorre avere lo sguardo sui propri passi e contemporaneamente sull’orizzonte…

Per questo con la denuncia dello scandalo dei porti chiusi a chi fugge dalla disperazione, sapremo anche cogliere la speranza di chi offre la colazione per chi non può permettersela, dando anche un volto più umano alla nostra città illuminata per le feste.

Se non potremo rassegnarci al controsenso della fine, “ai sensi della legge”, dei progetti di accoglienza che funzionavano e funzionano, ci verranno però alla mente i volti e le domande delle ragazze e dei ragazzi che da varie città sono venute per un’esperienza di servizio presso la Tenda di Abramo … in modo appassionato, con tanta voglia di capire e fare … squarciando in un attimo il velo nebbioso di “ciò che vogliono farci credere alla televisione” …

Ai discorsi facili e sbagliati, sentiti al bar, sempre pronti, per paura ed ignoranza, a crocifiggere il più debole, faranno da “contraltare” le parole di coloro che ci hanno preceduto (ciao Riccardo!), con una “visione” che porta e porterà ancora frutto abbondante.

E allora, magari, se non saremo riusciti a dare a tutti l’ospitalità necessaria e anche stasera, notte di Natale, abbiamo dovuto dire a qualcuno “non c’è posto”, ripetendo una storia mai finita… certamente, assieme a tutti coloro che con noi condivideranno la strada, affronteremo il cammino che continua anche domani, con leggerezza e tenacia.

Buon Natale 2018.

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