Passaparola gennaio 2016

Torna la “Casa delle Genti”!
In cerca di nuovi volontari
Il Tavolo Regionale sulla Povertà
Pasti dalla Mensa anche per il sabato
La storia di I.
Segnalazioni per problemi di decoro urbano
L’amicizia fra volontari
Per affrontare la parte più fredda dell’inverno

Torna la “Casa delle Genti”!

E’ stata inaugurata una casa di pronta accoglienza per persone senza dimora: ha 16 posti letto ed è situata in Via Cascamificio 18 a Jesi, ad 1 Km dalla stazione ferroviaria e dal capolinea delle corriere.
Comincerà ad accogliere persone dal 28.12.2015 e sarà aperta dalle 18 alle 8 del mattino successivo.
Siamo molto, molto contenti di avere un alleato in più: si sentiva davvero la loro mancanza e dunque… Bentornati!

In cerca di nuovi volontari

Come ogni anno, con la riapertura della casa a settembre, ci sono dei volontari che per motivi personali (soprattutto perché devono spostarsi da Falconara) interrompono il servizio. Pertanto siamo alla ricerca di nuovi volontari in tutti i servizi, a partire dal turno della notte che lo fanno gli uomini e al momento abbiamo diversi turni con un volontario solo. Come sappiamo, basta poco….dalle tre ore ad una notte al mese. E attraverso la somma delle ore di servizio di ciascuno di noi la Tenda continua la sua Accoglienza.

Il Tavolo Regionale sulla Povertà

Nonostante la richiesta scritta da parte dei componenti del Tavolo, volta ad avere un confronto diretto con la parte politica della Regione per capire meglio se ci saranno e quali saranno le future risorse economiche rivolte all’estrema povertà, alla riunione del Tavolo del primo dicembre erano presenti solo i funzionari regionali (la parte tecnica). Questi ultimi hanno riferito che, a fronte delle misure avanzate da parte del Governo come i finanziamenti per la Social Card, per il PON (Piano Operativo Nazionale) e il Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti (FEAD) per persone/famiglie in condizioni di disagio socio-economico elevato (distribuzione di aiuti materiali), le Regioni dovranno sottoscrivere accordi bilaterali con il competente Ministero, impegnandosi con proprie risorse per le misure di politiche attive, nonché per il potenziamento della rete dei servizi sociali, in una logica di potenziamento dei percorsi già avviati con il terzo settore e tutti i soggetti territoriali coinvolti. Visto che fra le misure avanzate dal governo non ve ne è alcuna diretta all’estrema povertà, se la Regione Marche decidesse di impegnare delle risorse economiche proprie potrebbe chiedere in questi accordi che una parte di questi fondi andasse a dare prosecuzione di quanto è stato già attivato sul territorio, con la D.G.R. N. 1418/2009 che ha avviato nuovi servizi rivolti all’estrema povertà.

Riportiamo alcuni dati riferiti all’anno 2011 sui servizi presenti a favore dell’estrema povertà nelle Marche (anche questo è stato frutto del lavoro del Tavolo), per mettere in luce il grande operato degli enti che lavorano in questo settore a carico prevalentemente del volontariato.
“La rete marchigiana dei servizi per il contrasto al disagio sociale grave e alle povertà estreme è composta da:
47 unità di offerta residenziale per complessivi 418 posti letto
131 servizi diurni: 99 centri di ascolto, 27 centri servizio-solidarietà e 5 mense sociali
1 unità di strada
Per un totale di 179 servizi
I servizi si avvalgono di un collettivo di quasi 4mila operatori, prevalentemente non retribuiti (93%). Il personale retribuito per oltre la metà (54%) opera full-time. Nel complesso, i servizi hanno erogato nell’arco dell’anno prestazioni per un valore di oltre 4,7 milioni di euro.
Si tratta di:
• aiuti alimentari e materiali pernottamenti (che incidono per il 67%)
• aiuti in denaro, per quasi 900mila euro
• attività di segretariato sociale
• prestazioni diurne
Oltre 59mila sono gli utenti transitati per i servizi nell’arco del 2011 di cui
• 65% stranieri
• 35% italiani
• 52% donne
• prevalentemente persone con difficoltà socio-economica (82%)
• persone senza dimora (14%)
Dalla rilevazione emerge che le risorse economiche necessarie a tenere in piedi lo stato attuale dei servizi è pari a 4 milioni di euro (di cui il 47 % provenienti da enti pubblici e il 53% dal no profit).

Pasti dalla Mensa anche per il sabato

In seguito ad un accordo con la mensa che gestisce i pasti delle scuole di Falconara, la Tenda potrà usufruire del secondo piatto anche per il sabato: i volontari della cucina dovranno preparare solo il primo piatto. Questo importante cambiamento permette alla Tenda di risparmiare un po’ visto anche l’annullamento, dal 2015, delle entrate regionali previste ai sensi della legge n. 13 del 2009, che erano di circa 2000€ all’anno.
Ringraziamo la mensa per questa importante donazione.

La storia di I.

In questo mese, visto l’arrivo del freddo, ci sono arrivate diverse segnalazioni da parte di alcuni volontari della Tenda sulla presenza (tra Falconara e l’ospedale di Torrette) di una persona senza dimora, in strada da così tanto tempo che vi sarà sicuramente capitato di incontraro: I. .
Lui d’inverno si ripara negli ospedali, un posto comune per molti dei nostri ospiti. Per la persona senza dimora l’ospedale, come la stazione ed altri spazi pubblici, diventa luogo in cui occorre elaborare degli espedienti per la propria sopravvivenza, per evitare di essere mandato via dalla sorveglianza di turno o dal passante che, notandola, potrebbe provare sentimenti di disagio e di paura.
La loro presenza spesso si nota per il cattivo odore dovuto a una scarsa cura della persona o per un utilizzo del suolo pubblico diverso da quello convenzionale; tutto ciò mette in discussione i nostri schemi mentali (spesso creati dalla società in cui viviamo) che ci fanno sentire al sicuro ma che ci rendono meno autentici.
I ritmi di vita della persona senza dimora cambiano in relazione alle caratteristiche del luogo pubblico in cui vive, che per lei diventa privato: si sveglia prima che gran parte della popolazione si sia messa in movimento, cammina continuamente per non essere visibile, prova a farsi vedere occupata per evitare di essere allontanata.
Per ritrovare I. abbiamo chiesto alla sorveglianza che ci ha subito comunicato i suoi orari e i luoghi dell’ospedale in cui dimorava. Poi, attraverso un intenso lavoro di rete con gli operatori sanitari, siamo riusciti a sbrigare le procedure sanitarie utili all’ingresso in una clinica privata. Ora staremo a vedere come proseguirà il suo percorso ma, per un uomo che si trova in strada da più di venti anni e che non riesce a stare nelle strutture di accoglienza, riuscire a passare l’inverno al caldo è già un grande traguardo.

Segnalazioni per problemi di decoro urbano

Ci sono arrivate segnalazioni da parte di un vicino della Tenda, che si è lamentato della trascuratezza che c’è nel porticato di fronte a noi perché a volte è abitato da persone che aspettano l’ingresso nella nostra struttura. Anche se non è nostro compito tenere pulito quello spazio, il Consiglio ha deciso di cercare di fare attenzione e di controllare che non sia troppo sporco.
Quando il volontario di qualsiasi turno ha tempo chiediamo di dare una veloce pulita a tale spazio, proprio come se fosse casa nostra, al fine di mantenere una serena convivenza con i vicini e dare una risposta a questo disagio attraverso l’azione.

L’amicizia fra volontari

A volte, oltre al mio turno di accoglienza, mi capita di dare una mano a questa fantastica macchina che è la Tenda, fatta di tanti volontari che, oltre a dedicare il loro tempo al turno di accoglienza, della notte, delle pulizie e della cucina, si impegnano “dietro le quinte” e cercano di fare il loro meglio perché ogni “ingranaggio” incastri perfettamente.
Proprio in questi giorni, nel sistemare i turni, dovevo chiamare due volontarie delle pulizie per proporre loro un cambio turno.
E’ cosi che, con una telefonata, ho conosciuto la solidissima coppia G. & G.“Non ti preoccupare” mi ha detto “avviso io G., le dico io che non dobbiamo venire e se riusciamo a fare questo cambio poi ti richiamo; sai, la sento spesso, le devo fare gli auguri, siamo tanto amiche…siamo una coppia perfetta, se non c’è lei io non vengo e viceversa… non ci dividete, eh? Siamo una bella coppia noi!”
“Pensa ci siamo conosciute qui in Tenda e da allora siamo tanto, tanto amiche… E’ perché non abbiamo tempo di scrivere, altrimenti ci piacerebbe raccontare della nostra amicizia… Un po’ di tempo fa mi è capitato di ricoverarmi all’ospedale e chi mi sono trovata alle 21.00 in ospedale? G.! Io volevo mandarla via, ma lei non ha voluto e ha passato tutta la notte con me! Mi ha commosso, ci vogliamo così bene! Non si trovano facilmente persone così!”
Forse presa dalla loro storia e dalla loro determinazione, non sono riuscita a convincerle a saltare il turno – dovevano assolutamente vedersi! – così quella mattina sono andate a messa insieme, come sono solite fare prima di andare in Tenda e si sono dedicate insieme alla cura della Casa : ai ragazzi Scout sono toccate le pulizie straordinarie…
La Tenda ci piace anche per questo, è una grande famiglia in cui ognuno cerca di mettere del suo, cerca di fare il meglio che può in base a ciò che sa fare, ma anche un luogo dove ritrovarsi e nascere altro, come questa bella amicizia!
Sara S.

Per affrontare la parte più fredda dell’inverno

Di recente abbiamo partecipato ad un incontro, organizzato dall’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Ancona, volte ad elaborare delle strategie per fronteggiare l’inverno. Ancora non sono state definite nel dettaglio le misure che verranno attuate per affrontare il problema, ma sappiamo già che:
– Se il Comune emette il provvedimento necessario in caso di neve, la Protezione Civile potrà allestire un dormitorio di emergenza.
– L’Associazione SS Annunziata valuterà la possibilità di aprire il proprio centro diurno a più persone, come già fatto negli anni passati dopo la nevicata
– La casa di accoglienza del comune “Un Tetto per Tutti” aumenterà i propri posti letto, lasciando 15 posti letto per le persone che transitano ad Ancona e riservandone 25 alle persone che frequentano abitualmente la zona; questo provvedimento sarà possibile grazie ad uno studio effettuato da Luca di Un Tetto per Tutti “incrociando” i dati di diversi servizi della zona
– La Tenda di Abramo continuerà a svolgere il suo servizio e, come già fa da tempo, valuterà la possibilità di tenere gli ospiti di sesso femminile più a lungo perché siamo una delle poche strutture della zona che da ospitalità alle donne

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